Ebbene sì, Spalletti lo ha bocciato. Quando il tecnico toscano prende una posizione è difficile spostarlo e la cosa potrebbe fare il gioco del Milan.
La Juventus ha cambiato pelle più volte nel giro di pochi mesi, ma solo ora sembra aver trovato una direzione riconoscibile. L’arrivo di Luciano Spalletti, dopo l’esonero di Igor Tudor, ha riportato ordine in un contesto che aveva progressivamente smarrito identità e riferimenti. Prima Thiago Motta, poi lo stesso Tudor, avevano lasciato una squadra confusa, spesso brillante nelle idee ma fragile nella loro applicazione. La qualificazione alla Champions League, arrivata all’ultimo respiro nella passata stagione, aveva mascherato problemi strutturali che oggi stanno emergendo con maggiore chiarezza. Spalletti, almeno sul piano metodologico, ha già inciso. La Juventus è tornata a riconoscersi in una proposta più razionale, meno istintiva, fondata su principi chiari: distanze corte, controllo della palla, ricerca dell’uomo libero tra le linee. È una squadra che sta lentamente recuperando la bussola, anche se il percorso è tutt’altro che concluso. L’impressione è che il tecnico toscano stia lavorando più sulla testa che sulle gambe, tentando di ricostruire certezze prima ancora che automatismi.
C’è però un rovescio della medaglia, noto a chi ha seguito le sue esperienze precedenti. Andare d’accordo con Spalletti non è mai stato semplice. A Roma, come a Napoli, il tecnico ha costruito risultati importanti, ma anche fratture evidenti. Il suo calcio richiede adesione totale, disciplina tattica e una forte compatibilità caratteriale. Chi non rientra perfettamente nel sistema rischia di scivolare ai margini, indipendentemente dal valore assoluto. È in questo contesto che si inseriscono alcune riflessioni interne alla Juventus, soprattutto nel reparto difensivo. La sensazione, filtrata anche dagli ambienti vicini alla Continassa, è che uno dei profili storicamente più rappresentativi dell’ultimo ciclo possa non essere centrale nel nuovo corso e ad approfittarne potrebbe essere proprio il Milan dell’ex Allegri.
Gatti al Milan, un’ipotesi non così remota: con Spalletti avrà vita dura
Qui entra in scena Federico Gatti, oggi più che mai al centro di valutazioni incrociate. Il difensore classe 1998 è fermo ai box dopo l’operazione al menisco del ginocchio destro, subita nelle scorse settimane: uno stop che lo terrà lontano dal campo per circa due mesi, con rientro previsto tra fine gennaio e febbraio. Prima dell’infortunio, Gatti aveva già collezionato oltre 90 presenze ufficiali con la Juventus, diventando uno dei centrali più utilizzati delle ultime stagioni, con 6 gol complessivi all’attivo in bianconero, diversi dei quali decisivi. Il suo percorso parla di crescita, sacrificio e adattamento. Con Massimiliano Allegri, Gatti ha trovato probabilmente il contesto ideale, prima gestito, poi responsabilizzato, fino a diventare un titolare affidabile nella stagione 2023-24, chiusa con circa 3.000 minuti giocati e 4 reti pesanti tra campionato e coppe. Allegri ne ha sempre apprezzato lo spirito combattivo, la lettura difensiva e la capacità di reggere la pressione emotiva di una piazza complessa.

Gatti al Milan, un’ipotesi non così remota: con Spalletti avrà vita dura – campionatistudenteschi.it (screen Youtube)
Il rapporto con Spalletti, invece, non ha mai davvero preso quota. Né in bianconero, né in Nazionale. In azzurro, Gatti ha totalizzato 6 presenze, ma senza mai diventare una prima scelta stabile: convocato agli Europei solo per emergenza, utilizzato col contagocce e poi progressivamente scivolato nelle retrovie dopo prestazioni giudicate poco convincenti, come il discusso 3-3 di Dortmund contro la Germania in Nations League. In quest’ottica, l’idea Milan non è soltanto suggestione di mercato. I rossoneri di Allegri potrebbero offrire a Gatti un contesto tattico più familiare: difesa più bassa, maggiore protezione, centralità nel duello e meno esposizione in costruzione. Un calcio che valorizza le sue qualità istintive e il senso della posizione, riducendo i margini di rischio.
Via dalla Juventus, Spalletti lo ha bocciato: è un affare per il Milan - campionatistudenteschi.it (screen Youtube)






