Ci sono momenti in cui il cerotto va strappato via di netto. E’ questo il caso che ha prodotto un nuovo accordo in casa Juve: la rescissione è inevitabile.
È stato un anno di passaggio, forse il più delicato dell’ultimo decennio, quello che la Juventus ha attraversato nel 2025. Le scorie della stagione precedente non si sono dissolte in fretta: l’esperimento targato Cristiano Giuntoli e Thiago Motta aveva lasciato più interrogativi che certezze, una squadra irrisolta e un ambiente stanco di promesse non mantenute.
Il rischio di ripetere lo stesso copione era concreto anche nei primi mesi dell’annata attuale, quando la gestione tecnica di Igor Tudor sembrava non riuscire a dare un’identità stabile a un gruppo fragile sul piano mentale prima ancora che tattico. La svolta, almeno sul piano del rendimento e della percezione, è arrivata con l’ingresso di Luciano Spalletti. Il suo impatto non è stato immediato nei numeri, ma evidente nella direzione intrapresa: una squadra più corta, più riconoscibile, meno isterica nei momenti chiave.
Non tutto è risolto, ma la Juventus è tornata a dare l’idea di poter competere con le grandi, evitando quella spirale di mediocrità che aveva caratterizzato troppi mesi recenti. In questo percorso si sono inseriti nodi cruciali: la gestione dei contratti pesanti, il tema stipendi, il futuro di Dusan Vlahovic, diventato simbolo di una programmazione da rivedere più che di un semplice caso tecnico. È per questo che a Torino si parla apertamente di rivoluzione.
Non solo in campo, ma soprattutto nelle stanze dei bottoni. La Juventus aveva bisogno di ritrovare una linea chiara, una figura capace di dare coerenza alle scelte e di rimettere ordine dopo anni di stratificazioni, cambi di rotta e compromessi. La serenità, oggi, passa anche dalla consapevolezza di aver individuato il profilo giusto per guidare l’area sportiva e accompagnare la ripartenza con una visione meno estemporanea e più strutturata.
La Juventus ha un nuovo DS, Ottolini verso il ritorno a Torino
Ed è qui che entra in scena Marco Ottolini. Dopo la risoluzione del contratto con il Genoa avvenuta in autunno, il dirigente bresciano è tornato al centro del mercato dei direttori sportivi, forte di un profilo che a Torino conoscono bene. Ottolini non è un volto nuovo per la Juventus: tra il 2018 e il 2022 aveva già lavorato in bianconero, occupandosi di scouting, gestione dei prestiti e valorizzazione dei giovani, contribuendo alla costruzione di una rete che ha alimentato anche il progetto Next Gen.
L’esperienza successiva al Genoa lo ha messo alla prova in un contesto più complesso, fatto di risorse limitate, pressioni ambientali e necessità di conciliare risultati immediati e sostenibilità. Un passaggio formativo che, al netto delle difficoltà, ha arricchito il suo bagaglio e lo ha reso un profilo appetibile anche a livello internazionale. Non a caso, prima dell’affondo juventino, Ottolini era stato sondato anche da club stranieri.

La Juventus ha un nuovo DS, Ottolini verso il ritorno a Torino – campionatistudenteschi.it (screen Youtube)
Secondo le ultime indiscrezioni, l’accordo verbale con la Juventus è ormai cosa fatta. Restano dettagli formali, ma la decisione è stata presa: Ottolini sarà il nuovo direttore sportivo, chiamato a lavorare in sinergia con la nuova area dirigenziale e con Spalletti per ridisegnare le strategie di mercato. Il suo compito non sarà quello di inseguire colpi a effetto, ma di restituire logica, sostenibilità e continuità a un progetto che vuole tornare a essere vincente senza snaturarsi. Per la Juventus, più che un semplice cambio di nome, è un segnale: la fase delle improvvisazioni è finita.
Rescissione e accordo trovato: firma subito con la Juventus - Campionatistudenteschi.it (screen Youtube)






