Ci sono momenti che possono cambiare la vita in un istante ed è proprio quanto successo a Roberto Baggio. Per lui non è più la stessa cosa.
Roberto Baggio è tornato a farsi vedere. Non in modo fragoroso, non con l’urgenza di chi cerca attenzione, ma con quella presenza discreta che negli anni è diventata il suo marchio. Negli ultimi mesi il suo nome è riapparso con maggiore frequenza nei contesti ufficiali del calcio internazionale: eventi, celebrazioni, incontri pubblici. Un ritorno che non ha nulla di nostalgico, ma che racconta piuttosto una fase diversa della sua vita, più consapevole, forse più condivisa.
A trentatré anni di distanza dal Pallone d’Oro del 1993, Baggio resta una figura unica nel panorama sportivo italiano. Non solo per ciò che ha rappresentato in campo, ma per il modo in cui ha scelto di stare fuori dal calcio dopo il ritiro. La sua carriera è stata segnata da genio e fragilità, da scelte controcorrente e da una libertà spesso pagata a caro prezzo. Dai primi anni al Vicenza fino alla consacrazione alla Juventus, passando per Fiorentina, Milan, Inter e Brescia, Baggio non è mai stato un calciatore “allineato”. Nemmeno nei momenti di massimo successo. Nemmeno quando il mondo lo celebrava come il migliore.
Quel Pallone d’Oro, arrivato nel pieno della maturità tecnica, non è mai stato il centro della sua esistenza. Baggio lo ha sempre considerato un riconoscimento, non un punto di arrivo. La sua vita, come ha dimostrato negli anni successivi, si è spostata altrove: nella spiritualità, nella famiglia, in una dimensione privata scelta con convinzione. Per molto tempo ha rifiutato ruoli dirigenziali, telecamere, microfoni. Non per distacco dal calcio, ma per fedeltà a sé stesso. Oggi, però, qualcosa è cambiato. Non nel suo modo di essere, ma nel bisogno di raccontarsi, di condividere. E non è il calcio ad aver innescato questa svolta.
Era giugno 2024, la rapina in casa che ha cambiato la vita di Baggio
A cambiare profondamente il suo sguardo sulla vita è stato un evento traumatico. Il 20 giugno 2024, nella sua casa di Altavilla Vicentina, Baggio e la sua famiglia sono stati vittime di una rapina violenta. Sei persone, cinque entrate nella villa e una a fare da palo, mentre in casa si guardava Italia-Spagna agli Europei. Un episodio che ha lasciato segni profondi, ben oltre la cronaca. Al World Sports Summit di Dubai, durante un’intervista condotta da Alessandro Del Piero, Baggio ha spiegato senza retorica quanto quell’esperienza lo abbia trasformato. La gente si chiedeva dove fossi finito – ha raccontato – ma alla fine della carriera sentivo il bisogno di vivere in modo semplice, vicino alla mia famiglia e alla mia terra. Poi c’è stato un episodio molto duro. La rapina in casa ha stravolto il mio modo di vedere le cose. Parole misurate, come sempre, ma cariche di significato. Baggio ha spiegato che proprio dopo quell’evento è nato il desiderio di raccontarsi di più ai figli: “Dovevano sapere chi ero davvero. È per questo che oggi siamo qui insieme”.

Era giugno 2024, la rapina in casa che ha cambiato la vita di Baggio – campionatistudenteschi.it (screen Instagram)
Accanto a lui, in quell’occasione, c’era la figlia Valentina, oggi punto di riferimento nella gestione della sua immagine e della sua comunicazione. È stato uno choc per tutti – ha spiegato – ma da nove mesi abbiamo iniziato a cambiare qualcosa. Viaggiamo insieme, condividiamo di più. Ora mi occupo dei social di papà, ed è bello vedere quanto affetto riceve ancora. Non una strategia mediatica, ma una scelta familiare, nata da una ferita. Baggio non ha mai parlato di rinascita. Ha parlato di consapevolezza. La rapina non lo ha riportato al centro della scena, lo ha riportato al centro della sua famiglia. E forse è per questo che oggi, quando ricompare in pubblico, non sembra un’icona del passato, ma un uomo che ha attraversato tutto, gloria, dolore, silenzio, ed è rimasto fedele a sé stesso.
Il dramma di Baggio, niente è più come prima: "La mia vita è cambiata" - campionatistudenteschi.it (screen Youtube)






