Jannik Sinner si allena ma continua a catalizzare l’attenzione mondiale, perché ormai il suo nome pesa anche quando non impugna la racchetta.
Mentre il sole di Dubai accompagna le sue sessioni di allenamento, infatti, Jannik Sinner prepara in silenzio la nuova stagione, ma intorno a lui il rumore non si ferma mai. Il campione altoatesino lavora lontano dai riflettori diretti dei tornei, concentrato sui dettagli fisici e tecnici, eppure senza ombra di dubbio resta costantemente al centro della scena. I tifosi lo sanno bene, perché negli ultimi mesi Sinner ha riempito di aspettative il cuore di un intero movimento, diventando il simbolo di un tennis italiano che non si accontenta più di partecipare.
Allenarsi a Dubai non è una scelta casuale. Clima ideale, strutture di altissimo livello e la possibilità di isolarsi per costruire una preparazione mirata. Però, come spesso accade ai grandi campioni, anche quando tutto sembra ruotare intorno al lavoro sul campo, le discussioni si spostano altrove. Proprio in queste ore, infatti, il nome di Sinner è finito al centro di un dibattito che va ben oltre il semplice calendario agonistico o la prossima partita da giocare.
Fatti fuori Sinner e Alcaraz per far vincere Djokovic
Il tema è emerso in maniera quasi naturale durante un intervento che ha fatto rapidamente il giro degli addetti ai lavori. A parlare è stato Tim Henman, ex tennista britannico e oggi voce autorevole del circuito, intervenuto al podcast ufficiale dell’Australian Open, “The Tennis”. Al centro del suo ragionamento non c’era solo il presente, ma soprattutto il futuro del tennis mondiale e, senza ombra di dubbio, il destino di uno dei più grandi di sempre.
Henman ha affrontato apertamente le speranze di Novak Djokovic di conquistare un 25° titolo del Grande Slam, un traguardo che sarebbe storico e che il serbo insegue con determinazione. Però, secondo l’ex numero uno britannico, la questione non è più solo tecnica o mentale. Il vero nodo riguarda la tenuta fisica di Djokovic di fronte ai continui miglioramenti delle nuove stelle del circuito. E qui entrano in scena proprio Carlos Alcaraz e Jannik Sinner.

Djokovic punta al suo 25esimo slam in carriera (Foto IG @djokernole – campionatistudenteschi.it)
Nel suo intervento, Henman ha messo in discussione la capacità di Djokovic di reggere, sul lungo periodo, l’intensità, la velocità e la freschezza atletica dei due giovani rivali. Non si tratta di mancanza di rispetto, anzi, ma di una lettura lucida del momento storico che il tennis sta vivendo. Alcaraz e Sinner, infatti, rappresentano due modelli diversi ma ugualmente devastanti: esplosività pura da una parte, continuità e solidità mentale dall’altra. Ed è proprio questa combinazione che, secondo Henman, rischia di diventare un ostacolo quasi insormontabile per il serbo.
Insomma, nel ragionamento dell’ex tennista britannico, Sinner e Alcaraz finiscono per essere indicati come l’ultima vera prova da superare per Djokovic, ma anche come i principali candidati a raccoglierne l’eredità. Un passaggio di consegne che forse non è ancora completo, però appare sempre più vicino. E il fatto che il nome di Sinner venga citato in questo tipo di discorsi, senza ombra di dubbio, certifica il suo status ormai consolidato. Per Henman, insomma, l’unico modo per consentire a Djokovic di vincere un ulteriore Slam sarebbe quello di fare “fuori” Sinner e Alcaraz.
Mentre a Dubai Jannik continua ad allenarsi lontano dalle polemiche, il mondo del tennis discute di lui come di uno dei parametri con cui misurare il futuro. Ed è forse questo il segnale più forte della sua crescita: non servono match o trofei in quel preciso momento, perché la sua presenza basta a spostare gli equilibri del dibattito. Il campo parlerà, come sempre, però intanto Sinner resta lì, sotto i riflettori, anche quando sembra semplicemente allenarsi.
Jannik Sinner fatto fuori per far vincere un altro (Foto IG @janniksin - campionatistudenteschi.it)






