La temperatura attorno a Sinner si scalda di giorno in giorno e gli Australian Open sono ormai alla porte. L’ultimo annuncio però ha spiazzato tutti.
La stagione 2026 del tennis mondiale si apre sotto il segno di Jannik Sinner, sempre più punto di riferimento del circuito e figura centrale nel racconto sportivo contemporaneo. L’azzurro arriva all’Australian Open da protagonista annunciato, forte di un 2025 che ne ha certificato la definitiva maturazione. Nonostante il piazzamento come numero due del ranking mondiale, il percorso di Sinner è stato costellato di traguardi storici che hanno ridefinito il peso del tennis italiano sulla scena internazionale. Il primo, impossibile da ignorare, è stato il trionfo a Wimbledon, che ha consegnato a Sinner un posto permanente nella storia dello sport nazionale: mai un italiano era riuscito a sollevare il trofeo più prestigioso del tennis mondiale sull’erba londinese.
A quello si è aggiunta la conferma indoor, con la vittoria consecutiva alle ATP Finals di Torino, altro primato, che ha certificato una continuità di rendimento raramente vista in un giocatore della sua età. Successi che non sono arrivati per caso, ma come risultato di una crescita costante, costruita con metodo, lucidità e una preparazione sempre più mirata. La fase di avvicinamento alla nuova stagione è stata impostata proprio su questa consapevolezza. Sinner si presenta a Melbourne non solo come uno dei favoriti, ma come un atleta ormai abituato a gestire pressione, aspettative e responsabilità. Il suo tennis, diventato più completo e aggressivo, ha tolto punti di riferimento a molti avversari, incapaci di trovare soluzioni costanti contro un giocatore che oggi domina sia sul piano fisico sia su quello mentale. È questa combinazione, forse più dei trofei, a rendere Sinner un avversario temuto: la sensazione diffusa nel circuito è che affrontarlo significhi entrare in un match dove il margine di errore è ridotto al minimo.
Sinner fa paura, Jaquet: “Non voglio essere fatto a pezzi”
Questa percezione emerge in modo diretto dalle parole di Kyrian Jacquet, uno dei beneficiari delle wild card francesi per l’Australian Open 2026. Il tennista transalpino, attualmente numero 138 del mondo, ha accolto con entusiasmo l’opportunità di entrare direttamente nel tabellone principale, sottolineando quanto questo rappresenti un passaggio chiave nella sua carriera. Nel raccontare le sue aspettative, Jacquet ha però toccato un punto che va oltre la sua esperienza personale, offrendo uno spaccato significativo sulla percezione di Sinner nel circuito. Alla domanda su cosa preferirebbe al sorteggio, un esordio sul Centrale o un primo turno più abbordabile, la risposta è stata sorprendentemente sincera: “Ovviamente fa sognare tutti giocare sul Centrale. Ma ora sono arrivato a un momento della mia carriera in cui mi dico che ho più voglia di passare tre turni che di giocare contro Jannik Sinner sul Centrale e avere comunque molte probabilità di essere fatto a pezzi”.

Sinner fa paura, Jaquet: “Non voglio essere fatto a pezzi” – campionatistudenteschi.it (screen youtube)
Parole che valgono più di molte analisi tecniche. Jacquet non nasconde il fascino di una sfida prestigiosa, ma ammette apertamente che affrontare Sinner oggi significa partire in netto svantaggio. Quindi preferisco affrontare un giocatore più basso in classifica per avere più possibilità – ha aggiunto, tracciando involontariamente il ritratto di un campione che incute rispetto prima ancora di scendere in campo. È forse questo il segnale più evidente della consacrazione di Jannik Sinner. Non solo i titoli, non solo i record, ma la consapevolezza diffusa tra gli avversari che incontrarlo rappresenti una montagna da scalare.







