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Incubo Alcaraz, un vero massacro: Sinner gode ancora

Carlos AlcarazIncubo Alcaraz, un vero massacro: Sinner gode ancora - Campionatistudenteschi.it (screen Youtube)

Dieci giorni al 2026 e nel tennis i nomi in ballo sono sempre due: Sinner e Alcaraz. Per lo spagnolo però, il prossimo anno può essere un incubo.

Nel tennis di oggi non basta vincere: bisogna saper scegliere quando giocare, quanto spingersi oltre e quando fermarsi. È una lezione che il circuito ATP ha insegnato più volte ai suoi protagonisti, e che nel 2025 ha accompagnato, in modi diversi, il percorso di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Due campioni destinati a spartirsi il futuro, ma con approcci ancora profondamente diversi. Alcaraz ha vissuto un’annata ad altissima intensità.

I numeri parlano di una stagione straordinaria: 71 vittorie e 9 sconfitte, 8 titoli, Roland Garros e US Open conquistati, leadership nel ranking e una costante presenza nei momenti decisivi dei grandi tornei. Eppure, accanto ai successi, il 2025 dello spagnolo è stato anche un anno di logoramento, fisico e mentale. Il calendario fitto, la voglia di esserci sempre, la sensazione di dover dimostrare continuamente qualcosa hanno accompagnato la sua rincorsa continua a Sinner, trasformando la rivalità in una sfida senza pause.

Il confronto con l’azzurro è diventato quasi quotidiano: finali, semifinali, grandi palcoscenici condivisi. Ma mentre Sinner ha scelto una gestione più selettiva, concedendosi stop mirati e rinunce strategiche, Alcaraz ha spesso dato l’impressione di voler accumulare tutto: tornei ufficiali, esibizioni, impegni extra. Una scelta che lo ha portato a restare costantemente sotto i riflettori, ma anche a pagare dazio sul piano della continuità fisica. La distanza in classifica, superiore ai 700 punti, racconta proprio questo equilibrio fragile. Alcaraz resta uno dei giocatori più spettacolari e completi del circuito, ma il suo inseguimento a Sinner non è solo tecnico: è una sfida di maturità, di gestione, di lettura della propria carriera.

Rusedski attacca: “Alcaraz deve essere più intelligente”

A mettere il dito nella ferita è stato Greg Rusedski, che non ha usato mezzi termini nel commentare le differenze tra i due rivali. Le sue parole, pronunciate nel podcast Off Court with Greg, hanno acceso il dibattito: secondo l’ex tennista britannico, Alcaraz deve imparare a gestire meglio il proprio calendario e le proprie energie. Sinner ha giocato l’esibizione in Arabia Saudita, che giocherebbero tutti, e l’ha anche vinta. Non ha fatto nient’altro durante la pausa stagionale e ha rinunciato alla Coppa Davis – ha spiegato Rusedski, sottolineando come l’azzurro abbia scelto con attenzione i propri impegni. Il confronto diventa inevitabile quando si guarda allo spagnolo: “Al contrario, Alcaraz ha giocato a Tokyo e si è infortunato. Si è fatto male alle ATP Finals. Non ha giocato la Coppa Davis e poi è andato a un’esibizione”.

Carlos Alcaraz

Rusedski attacca: “Alcaraz deve essere più intelligente” – Campionatistudenteschi.it (screen Youtube)

Il messaggio è chiaro e va oltre la semplice critica. Rusedski riconosce il talento e la giovane età di Alcaraz, ma invita a una riflessione più profonda: “È giovane e può recuperare, ma penso che debba essere un po’ più intelligente nella gestione del suo calendario”. Parole che non mettono in discussione il valore tecnico dello spagnolo, ma ne evidenziano un possibile limite strutturale: la difficoltà di dire “no”. In questo senso, Sinner sembra trarre vantaggio proprio da una maggiore freddezza decisionale. L’altoatesino ha dimostrato di sapersi fermare anche sotto pressione, di scegliere i momenti giusti per rientrare e di proteggere il proprio fisico in vista degli appuntamenti chiave. Una differenza sottile, ma che nel lungo periodo può diventare decisiva.

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