Calcio

Addio Juventus per 40 milioni, c’è l’Arsenal: a Sky sono sicuri

Damien ComolliAddio Juventus per 40 milioni, c'è l'Arsenal: a Sky sono sicuri - campionatistudenteschi.it (screen Youtube)

La notizia non piacerà a Luciano Spalletti. Dall’Inghilterra arriva una minaccia concreta, con l’Arsenal che sarebbe pronto a investire 40 milioni.

Nel calcio italiano, a intervalli irregolari ma sempre significativi, emergono profili giovani capaci di rimettere al centro il tema della programmazione e non della semplice emergenza. Talenti che non nascono per tappare falle momentanee, ma per costruire un ciclo. È una linea che negli ultimi anni alcune società hanno seguito con maggiore coerenza rispetto ad altre, e la Juventus è senza dubbio una di queste. Il progetto Next Gen ha rappresentato una svolta strutturale, non solo un serbatoio occasionale, e oggi i suoi frutti iniziano a essere visibili anche nella prima squadra. In questo contesto si inserisce il lavoro di Luciano Spalletti, chiamato a dare identità a una Juventus che non può più permettersi scelte tampone. L’intento è quello di investire su profili futuribili, possibilmente italiani, capaci di garantire rendimento immediato ma anche prospettiva. Una filosofia che, sul campo, comincia a trovare riscontro. La vittoria contro la Roma ha restituito l’immagine di una squadra più solida e consapevole, mentre la classifica racconta di una risalita graduale ma concreta.

Il mercato, però, resta un terreno scivoloso. Perché mentre i risultati aiutano a consolidare il progetto, le occasioni migliori rischiano di sfuggire sotto la pressione delle big europee. Ed è qui che entra in gioco Damien Comolli, dirigente chiamato a muoversi con anticipo, evitando di ritrovarsi costretto a rincorrere. Alcuni obiettivi seguiti dalla Juventus non sono soltanto monitorati in Serie A, ma hanno già acceso l’interesse di club stranieri pronti a investire con decisione. Non è un caso isolato. Negli ultimi anni il calcio italiano ha visto partire giovani di grande valore verso l’estero, spesso prima di una reale consacrazione nel nostro campionato. Il precedente di Riccardo Calafiori, diventato rapidamente un riferimento internazionale dopo l’addio, è ancora fresco nella memoria degli addetti ai lavori, per non parlare poi del giovane Leoni. Ed è proprio questo il timore che serpeggia ora: perdere un talento prima ancora di poterlo integrare in un progetto tecnico stabile.

Le parole di Massara spaventano: “Palestra lo vedo bene all’Arsenal”

È in questo scenario che assumono un peso specifico le parole pronunciate da Dario Massara negli studi di Sky Sport. Il giornalista ha acceso i riflettori su Marco Palestra, esterno attualmente al Cagliari ma di proprietà dell’Atalanta, tracciando un parallelo destinato a far discutere. È un giocatore che mi ricorda i terzini alla Joao Cancelo – ha spiegato, sottolineandone la capacità di interpretare più ruoli: esterno a tutta fascia, terzino basso, ma anche interno al campo grazie a una qualità tecnica fuori dal comune. Secondo Massara, se Gian Piero Gasperini fosse rimasto a Bergamo, Palestra avrebbe avuto spazio da titolare senza grandi discussioni. Un’affermazione che racconta molto della considerazione di cui gode il giocatore negli ambienti tecnici. Il merito, però, viene attribuito anche al lavoro di Fabio Pisacane, che ha creduto nel ragazzo e lo ha responsabilizzato fin da subito, senza protezioni eccessive.

Palestra

Le parole di Massara spaventano: “Palestra lo vedo bene all’Arsenal” – campionatistudenteschi.it (screen Youtube)

La frase che più ha colpito, però, è quella destinata a restare: “Se fosse all’Arsenal giocherebbe titolare”. Un giudizio forte, che va oltre l’elogio e si trasforma in monito. Perché se un giovane italiano viene ritenuto pronto per una big di Premier League, il rischio che finisca davvero all’estero diventa concreto. Proprio come accaduto in passato ad altri profili. Per la Juventus, e più in generale per il calcio italiano, ormai il tempismo è fondamentale, perché quando incombono grandi club e, soprattutto, grandi portafogli (si parla di una valutazione da 40 milioni), c’è poco da attendere.

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